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SI PUO' VIVERE COSI'

La gente non parte da dei discorsi, ma è colpita da una presenza

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Quando don Giussani ha presentato questo libro, uscito per la prima volta nel ‘94 a Roma, ha detto due cose importanti per la lettura e per la comprensione di esso. La prima: «Questo libro è la trascrizione di un corso tenuto, per la durata di un anno, a dei giovani che avevano preso sul serio l’ipotesi di dedicare la loro vita interamente a Dio». 

Il titolo Si può vivere così è una sfida che viene lanciata a tutti i cristiani, si può dire a tutti gli uomini. La seconda cosa che don Giussani disse fu: «Nel libro c’è la stessa passione che mi ha guidato quando ho insegnato per tanti anni al liceo Berchet di Milano». Una passione un po’ strana: la ragionevolezza dell’essere cristiano.

Perché in realtà, alla metà del secolo scorso, negli anni ’50, don Giussani faceva una fondamentale constatazione: che il cristianesimo non c’era più e non c’era più soprattutto fra i giovani perché nessuno era in grado di dare la ragioni della fede, di mostrare la ragionevolezza dell’essere cristiano. È quindi lui stesso a dire: «Questo libro è nato dalla stessa passione che mi ha spinto a cominciare e a durare dentro la fatica di quell’insegnamento in diversi anni al liceo Berchet». Attualissimo, dunque, questo libro, attualissimo per noi, attualissimo per l’uomo di oggi, attualissimo per la situazione che la Chiesa sta attraversando nella nostra società e nella società in genere in cui è presente, con una sfida a ciascuno di noi.

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