GUARDARE CON IL CUORE
Il mistero della salute e della malattia
“Guardare” è la prima parola del titolo dell’incontro proposto dal Centro Culturale San Carlo Borromeo il giorno 20 ottobre 2017. Questa parola ci invita a guardare l’immagine scelta nella locandina: l’Icaro di Matisse. Nella sagoma nera dell’uomo, colto nella caduta verso la morte palpita un cuore rosso che ancora vuole raggiungere le stelle. E’ con quel cuore, fatto per qualcosa di più, non espressione di un sentimentalismo, ma luogo delle esperienze elementari umane, che vogliamo guardare i momenti delicati della vita, momenti in cui sembra che le promesse non vengano mantenute sebbene esplodano prepotentemente le domande di significato.
La serata proposta è nata da alcune persone che per professione si occupano di salute e malattia, qualcuno mosso anche da eventi familiari impegnativi. Queste persone hanno sentito l’esigenza di condividere tra loro alcune domande che spesso si affacciano sullo scenario della loro quotidianità e hanno pensato di rilanciarle a persone che avessero confidenza con certe questioni.
Il Centro Culturale San Carlo Borromeo, cogliendo il valore di questo dialogo sincero ha volentieri accettato di affiancarli proponendo un incontro aperto a tutti. Le relatrici invitate non lo sono state in qualità di esperte ma perché disposte a raccontarci le loro storie ed esperienze personali.
Silvia Spagnoli, nata a Chioggia, laureata in Economia e Commercio, vive a Milano ed è madre di 2 bambini. Intensa è la sua storia con il marito Ugo, con cui già dall’inizio del fidanzamento è stata chiara la coscienza di essere stati creati l’uno per l’altra e di essere insieme per qualcosa di grande.
Marta Scorsetti, responsabile dell’Unità Operativa di Radioterapia e Radiochirurgia dell’Istituto Clinico Humanitas, si occupa della cura di malati di tumore con l’utilizzo della radioterapia. E’ stata definita “la dottoressa che non scappa”, che non si sottrae alle domande ultime di chi sembra senza speranza, di chi è impaurito e accompagna con delicatezza e premure chi crede di non avere ragioni sufficienti per curarsi, aiutandole a ritrovare il desiderio di vivere e il valore del momento che stanno attraversando.