
“LUNGO IL CAMMINO. Gesti, volti e sguardi fra le cappelle
del Sacro Monte di Varese”
dal 22 al 31 marzo a Palazzo Verbania
mostra fotografica con scatti di Giuseppe Bottelli
Il Centro Culturale San Carlo Borromeo di Luino e la Prepositurale dei SS. Pietro e Paolo hanno proposto una serata dal titolo “SACRO MONTE DI VARESE. MEDITARE LA PASSIONE DI CRISTO” presso il Santuario della Beata Vergine del Carmine di Luino venerdì 10 marzo 2023 alle ore 21.00.
E' intervenuta la prof.ssa Paola Viotto, storica dell’arte di Varese, molto nota in città e provincia per la sua intensa attività divulgativa del patrimonio artistico del nostro territorio.
Il Sacro Monte di Varese nacque agli inizi del Seicento su iniziativa del Cappuccino padre Aguggiari, per creare un nuovo percorso di accesso all’antichissimo santuario di Santa Maria del Monte, in modo da offrire ai pellegrini una salita più agevole e insieme spunti di riflessione e meditazione. Secondo la tipologia propria dei sacri monti, le cappelle poste ai lati della via ospitano la rappresentazione di episodi della storia sacra, attraverso affreschi e gruppi di statue molto espressivi e realistici.
Nel caso di Varese il tema scelto è quello del Rosario con le cappelle divise nei tre gruppi dei Misteri della gioia, del dolore e della gloria. Le cinque cappelle dedicate ai misteri dolorosi ripercorrono così le tappe della Passione, dalla preghiera nel Getsemani fino alla Crocifissione. La loro realizzazione fu affidata ai migliori artisti lombardi dell’epoca, che qui lasciarono alcune delle loro opere più famose.
L’incontro in programma al Santuario del Carmine è stata anche l’occasione per introdurre la mostra fotografica “LUNGO IL CAMMINO. Gesti, volti e sguardi fra le cappelle del Sacro Monte di Varese”, del fotografo varesino Giuseppe Bottelli, visitabile dal 22 al 31 marzo a Palazzo Verbania a Luino.
Con scatti rigorosamente dall’esterno e con luce naturale, l’autore ha proposto uno sguardo nuovo sulla salita al Sacro Monte, offrendo la prospettiva di chi guarda salendo. “Le statue, con la loro bellezza e discrezione, accompagnano ogni passo di chi sale”, ha spiegato. “Da queste statue emergono volti, sguardi e gesti che parlano alla nostra vita, dolenti, gioiosi, gloriosi, presenti e vivi. Sono i volti di un’amicizia gratuita, imprevista e vera. Sono gli sguardi di una speranza che, discreta, non ci abbandona”. Giuseppe Bottelli fotografa da sempre ma si è avvicinato a un modo più “cosciente” solo negli ultimi anni. La fotografia è per lui uno strumento per esprimere sé stesso, la ricerca di un significato, non solo una passione. Ama raccontare storie, non fare singoli scatti. Cercare e trovare un modo per mostrare, rivelare la bellezza che ci è accanto nella quotidianità, che si mostra continuamente ma che, spesso, vediamo senza guardare.
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